LA FORMULA DI RENE' CAISSE
La storia di Renè Caisse
Famosa è la formulazione base del decotto d'erbe di Rene Caisse: radice di Arctium lappa (Bardana), Rumex acetosa (detta anche erba brusca e Rumex acetosella o acetosa minore), corteccia di Ulmus rubra (olmo rosso nordamericano), radice di Rheum palmatum (rabarbaro).
Le proporzioni di questi 4 ingredienti sono in multipli di 4: 1 parte di radice di Rheum palmatum, 4 parti di Ulmus rubra, 16 parti di Rumex acetosa, 24 parti di radice di Arctium lappa.
La preparazione è la seguente:
1). Si prendono 100 grammi di queste erbe e si immergono in 5 litri di acqua in una pentola d'acciaio inox di almeno 10 litri di capienza.
2). Si porta ad ebollizione facendo bollire il tutto per 12 minuti, con la pentola chiusa.
3) Si spegne il fuoco e si immergono le erbe che fossero rimaste attaccate alle pareti della pentola.
4) Si rimette il coperchio e si lascia riposare per almeno 6 ore o per tutta la notte.
5) Si rimuove il coperchio e si dà una rimescolata.
6) Si riporta sul fuoco fin quasi alla bollitura ma senza far bollire di nuovo la tisana.
7) Si aspetta che le erbe si depositino sul fondo e si versa il contenuto ancora caldo in 4-5 bottiglie da un litro ciascuna, possibilmente sterilizzate in precedenza.
8) Analogamente all'Aloe arborescens, conservare i preparati al buio e in frigorifero.
Le dosi consigliate sono le seguenti: 8 cucchiai grandi da minestra 3 volte al giorno, a digiuno, da aggiungere in bicchiere con acqua calda per rendere tiepida la bevanda. Se viene indotta la risposta immunitaria, iniziare la fase di mantenimento con 4 cucchiai grandi da minestra al giorno, a digiuno.
Nota: per digiuno si intende: 1 ora prima dei pasti, oppure due ore dopo i pasti.
La formula di Renè Caisse è stata in seguito migliorata da De Sylva (definita "Caisse Formula"), aggiungendo in questo preparato altre tre erbe: Xantoxilum fraxineum, Plantago major e Trifolium pratensae (trifoglio): essa sembrerebbe più efficace di quella basata sulle sole 4 erbe.
Si prepara in piccole boccette, da versare poi con un cucchiaino da The in tazza, aggiungendo acqua bollente, attendendo 15 minuti (contro i tre minuti del The verde), trascorsi i quali si filtra (o si lascia il deposito sul fondo) e si assume come un normalissimo The.
Una boccettina dura dai 15 giorni ai due mesi, a seconda delle dosi assunte; le dosi consigliate sono di un cucchiaino raso da The quattro volte al giorno per forme gravi di tumore. Per il mantenimento dell'eventuale stato di remissione dalla malattia, le dosi da dare sono di due volte al giorno.
Nota:
1) L'Arctium lappa (Bardana, Erba tignosa, Lappa, Lappola, Lappolaccio) di cui si utilizzano le radici del primo anno vegetativo, in autunno, e del secondo anno, in primavera, prima dell'emissione dello scapo fiorale (azione immuno-stimolante e antibiotica);
2) La Rumex acetosa (Acetosa) di cui si utilizza tutta la pianta prima che fiorisca al secondo anno di vita, particolarmente ricca di vit. C; può essere causa però di calcolosi renale (utile quindi assumere anche, da parte del paziente, del comune Magnesio, possibilmente con Vegetali);
3) Il Rheum palmatum (Rabarbaro cinese), di cui si usano le radici di vecchie piante private del periderma, l'acido crisofanico potrebbe avere una certa azione anti-tumorale anti H-IFP (vedi cap.4); ha componenti simili a quelle dell'Aloe.
4) Il Trifolium pratensae (Trifoglio rosso), di cui si usano i fiori per 4 sostanze antitumorali: Genisteina (sospettato come inibitore di crescita), Daidzeina, Formononetina, Biocanina.
OLIO DI OLIVA
Cancro: l'olio di oliva lo previene e ne blocca la crescita
Sanihelp.it - L'olio di oliva giocherebbe un ruolo importante nella prevenzione e nella cura dei tumori. Lo ha rivelato Massimo Lopez, direttore del dipartimento di Oncologia dell’Istituto dei Tumori di Roma, membro del Comitato Scientifico della Human Health Foundation e autore del libro Cancro: conoscerlo per imparare a sconfiggerlo, presentato in questi giorni a Roma.
Lopez ha sottolineato come una dieta corretta aiuti a eliminare il 25% dei tumori e soprattutto l’utilizzo dell’olio di oliva sia un importante coadiuvante di alcuni processi che possono inibire l’insorgenza del cancro, oltre a essere di aiuto alla prevenzione. Poiché infatti nel 20% dei tumori alla mammella è espresso l’HER2, un recettore della crescita che stimola la cellula cancerosa a proliferare, è appurato come l’olio di oliva inibisca l’eccesso di questo ricettore.
Dal punto di vista terapeutico, inoltre, l’olio di oliva coadiuva l’azione del farmaco Herceptin che interferisce con il recettore HER2, bloccando la proliferazione del tumore della mammella.
L’uso dell’olio di oliva, per la presenza dell’acido oleico e della luteina, è fondamentale anche per la fluidificazione della membrana cellulare. Un condimento che, insieme al consumo di pesce e alla verdura, è un'arma importante per prevenire l’insorgenza dei tumori. Da combattere poi l’eccesso dei grassi, causa di un aumento dei tumori del cancro del colon, della mammella e della prostata.