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ESSIAC

ESSIAC
Nel 1922, una paziente dell'infermiera Rene Caisse le raccontò di un infuso indiano con il quale aveva curato un tumore al seno molti anni prima.
Quando la zia di Rene guari di un tumore non operabile dopo aver bevuto quest'infuso, i medici cominciarono ad affidarle i loro casi disperati.
Dopo molte sperimentazioni e con l'aiuto di un medico. Rene migliorò la formula in modo che l'infuso potesse essere assunto senza effetti collaterali.
Lo chiamò ESSIAC ovvero il suo nome al contrario.
Per 8 anni l'infermiera gesti una clinica privata per malati di tumore nell'Ontario, senza voler mai essere pagata.
Si senti più che gratificata dal fatto che sua madre guari di un tumore bevendo ESSIAC . Medici scettici visitarono la sua clinica e ripartirono convinti dell'efficacia del trattamento.
Non facendosi pagare. Rene non aveva soldi per le battaglie legali e dato che non era medico, fu continuamente minacciata con l'arresto perchè praticava medicina senza licenza.
Medici simpatizzanti ed ex pazienti presero le sue difese ma non riuscirono a cambiare la situazione.
Alla fine quando non fu più in grado di dare battaglia contro le continue minacce d'arresto, multe e imprigionamento, decise di chiudere la clinica.
Rene diceva che dopo questa decisione la sua vita era diventata un inferno perchè non le era concesso di aiutare l'umanità sofferente.
Molte volte rifiutò grosse somme di denaro in cambio della formula, perchè temeva che sarebbe scomparsa nei laboratori per sperimentazione su animali e che non sarebbe arrivata alla gente che ne aveva bisogno.
Alla fine della sua vita, Rene affidò ESSIAC alla Resperin Corporation, perchè questa impresa le assicurò l'impegno che lei aveva sempre desiderato: trattare pazienti con tumore e lavorare per ottenere il riconoscimento medico ufficiale di ESSIAC come rimedio medico rilevante nel trattamento del cancro.


BARDANA RADICE
LE ERBE CHE COMPONGONO ESSIAC
Tutte e 4 le erbe normalizzano le funzioni del corpo purificando il sangue, migliorando la rigenerazione delle cellule e aiutando un'assimilazione e un'eliminazione efficaci.
La sinergia di queste erbe potenzia moltissimo i loro singoli benefici.

RADICE DI BARDANA ( arctium lappa)



La radice di bardana viene usata nella medicina cinese e ayurvedica per trattare i tumori.
Recentemente ricercatori giapponesi hanno scoperto che contiene una sostanza che ha una forte capacità di diminuire la mutazione delle cellule e di inibire i tumori.
La radice di bardana aiuta a ridurre anche il muco e può prevenire la formazione di calcoli biliari e renali.
La vitamina A e il selenio che essa contiene aiutano ad eliminare i radicali liberi e il suo contenuto di cromo aiuta a regolare il livello degli zuccheri nel sangue.


PIANTA DI OLMO

OLMO ( ulmus fulva)
La corteccia interna dell'olmo è ricca di calcio, magnesio e vitamine A, B, C, K. Nutre e lenisce organi, tessuti e mucose e in particolare è di grande beneficio per i polmoni. Aiuta a neutralizzare l'acidità di stomaco e a lenire l'asma.


                                                                                                                                                                    ACETOSELLA ( rumex acetosella)

ACETOSELLA


L'acetosella è un rimedio tradizionale popolare contro i tumori. Aiuta a lenire anche le ulcere interne e applicata esternamente porta beneficio a problemi della pelle come l'eczema, la tricofizia e l'herpes.
E' ricca di vitamine, minerali e oligoelementi e nutre il sistema ghiandolare.
L'acetosella contiene silicio , elemento necessario ai nervi e al rivestimento di mielina che li protegge.
 

RABARBARO INDIANO
RABARBARO INDIANO ( rheum palmatum)
Quest'erba, usata in piccole quantità , agisce come blando lassativo.
Aiuta a purificare il corpo, in particolare il fegato, per il quale è un forte disintossicante, e a neutralizzare gli acidi dovuti all'indigestione. L'acido mallico del rabarbaro indiano porta ossigeno in tutte le parti del corpo, accelerando il processo di guarigione.
Una particolare sostanza presente nella radice, può inibire la formazione di batteri e di candida albicans nell'intestino, portando sollievo a febbre e infiammazioni. Studi effettuati negli anni 80 dimostrano che la radice del rabarbaro può avere anche proprietà antibiotiche e antitumorali.