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Renè Caisse

LA STORIA DI RENE CAISSE (1888-1978)
La storia incredibile ma vera che state per leggere, comincia in Canada nella regione dell'Ontario nel 1922.
Rene Caisse era capo infermiera in un ospedale e fra i malati della sua corsia notò una signora con un seno stranamente deformato. Incuriosita, le domandò cosa fosse accaduto. La signora raccontò che vent'anni prima un uomo di medicina degli indiani Ojibwa saputola malata di cancro al seno, le aveva fatto bere per un lungo periodo un tè di erbe che l' aveva guarita. L'indiano aveva definito questa miscela di erbe e radici :
"Una bevanda benedetta che purifica il corpo e lo riporta in armonia col grande spirito"
Rene fece tesoro dell'informazione e prese nota della ricetta. Due anni dopo ebbe modo di sperimentarla su sua zia, malata terminale di cancro allo stomaco e al fegato. Dopo il trattamento con la tisana la zia guari'.
Rene capì di essere di fronte ad una scoperta fantastica e in collaborazione col dott. Fisher, il medico della zia che aveva assistito al processo di guarigione, cominciò ad usare la bevanda su altri malati terminali di cancro.
I successi si ripetevano.
Bisogna sottolineare il fatto che Rene non richiese mai compensi dai suoi pazienti , accettando solo offerte spontanee.
La voce si sparse ed altri otto dottori dell'Ontario cominciarono ad inviarle pazienti giudicati senza speranza. Dopo i primi risultati i medici scrissero una petizione al Ministero della sanità Canadese chiedendo che si prendesse in seria considerazione la cura.
L'unico risultato che ottennero fu l'invio di due commissari governativi con l’ordine di arrestare Rene per esercizio della professione medica senza autorizzazione.
I due però rimasero colpiti dal fatto che nove dei migliori medici di Toronto collaborassero con la donna. Invitarono Rene a sperimentare la medicina sui topi.



Ella tenne in vita per 52 giorni dei topi precedentemente inoculati con il sarcoma di Rous.
Dopo questo episodio Rene continuò a somministrare la bevanda in un appartamento di Toronto .
In seguito dovette spostarsi a Peterborough in Ontario, dove la raggiunse un ordine di arresto recapitato da un poliziotto. Ancora una volta ebbe fortuna perchè il poliziotto dopo aver letto le lettere che i pazienti riconoscenti le avevano scritto decise che era il caso di parlare della cosa al suo capo.
Dopo questo episodio Rene ebbe permesso ufficiale del ministero Canadese della sanità di continuare a lavorare, ma solo su pazienti con una diagnosi di cancro allo stadio terminale, redatta da un medico.
Nel 1932 uscì un articolo su un giornale di Toronto, era intitolato:
"Infermiera di Bracebridge fa una importante scoperta per il cancro"
A questo articolo seguirono innumerevoli richieste di aiuto da parte di malati di cancro e la prima offerta commerciale .
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L'offerta era davvero vantaggiosa ma era accompagnata dalla richiesta di svelare la formula in cambio di una somma in denaro considerevole e un vitalizio. Rene rifiutò categoricamente giustificando la sua decisione affermando che non voleva che si speculasse sul suo rimedio.
Nel 1933 il comune di Bracebridge le mise a disposizione un Hotel sequestrato per tasse inevase perchè lo utilizzasse come clinica per i suoi malati.
Da allora e per i successivi otto anni, un cartello sulla porta avrebbe indicato:
"CLINICA PER LA CURA DEL CANCRO".
Fin dal primo giorno di apertura accorsero centinaia di malati che alla presenza di un medico, bevevano la tisana.
La clinica diventò in breve una sorta di Lourdes Canadese.
Nello stesso anno si ammalò la madre di Rene, cancro al fegato inoperabile.
Rene le somministrò la sua cura e questa guarì nonostante che i medici le avessero diagnosticato pochi giorni di vita. Fu in questi anni che il dottor Banting, uno dei partecipanti alla scoperta dell' insulina, affermò che il tè aveva il potere di stimolare il pancreas fino a riportarlo alle sue normali funzioni, curando così i malati di diabete. Il dott. Banting invitò ufficialmente la signora Caisse a fare esperimenti presso il suo istituto di ricerca ma lei, per timore di abbandonare i propri malati, rifiutò.
Nel 1937 accadde un incidente.
Una donna sofferente per embolie frequenti fu trasportata in fin di vita all' ospedale di Rene ma il giorno dopo morì. Fu un'occasione d'oro per i detrattori di Rene ma al processo che seguì i risultati dell' autopsia dimostrarono che la donna era morta per un embolo e non per colpa dell’infermiera..
La pubblicità che il caso scatenò portò ancora più malati in cerca di speranza all'ospedale di Bracebridge.
Lo stesso anno furono raccolte 17.000 firme che invitavano il governo a riconoscere la formula come farmaco per il cancro.
Una ditta farmaceutica Americana offrì un milione di dollari (del 1937!) per la formula, ennesimo rifiuto di Renè.
Nel frattempo un medico americano, il dott.Wolfer, offrì a Rene di effettuare esperimenti con la bevanda su trenta pazienti del suo ospedale negli Stati Uniti.
Rene fece la spola fra il Canada e gli USA per molti mesi.
I risultati che ella ottenne spinsero il dott. Wolfer ad offrirle uno spazio di ricerca permanente nei suoi laboratori.
Ancora una volta Rene rinunciò ad una vantaggiosa offerta che l'avrebbe però costretta ad abbandonare i suoi malati in Canada.
Nel 1938 un' altra petizione a favore di Rene raccolse 55.000 firme. Un politico canadese fece la sua campagna elettorale promettendo che avrebbe permesso che la signora Caisse potesse esercitare la professione medica senza laurea e:
"Praticare la medicina e curare il cancro in tutte le sue forme e le relative indisposizioni e difficoltà che questa malattia comporta."
La risposta della classe medica fu immediata, il nuovo ministro della sanità, il dott.Kirby,istituì la "Royal cancer Commission" il cui scopo era quello di appurare la efficacia di terapie per il cancro discusse e non ufficiali.
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Una delle condizioni inderogabili perchè una medicina potesse essere legalizzata come cura per il cancro era che la sua formula venisse consegnata nelle mani della commissione. La pena per la mancata consegna era una multa e l'arresto in caso di recidiva.
Rene Caisse non aveva mai voluto svelare la formula e la commissione oltretutto non aveva obbligo di riservatezza riguardo alle formule presentate.
Due proposte di legge, una a favore di Rene e l’altra che istituiva la commissione per il cancro, vennero discusse stesso giorno nel parlamento Canadese.
La legge Kirby fu approvata e quella pro-Rene respinta per soli tre voti. La clinica di Rene era in pericolo, i medici cominciarono a rifiutarsi di consegnare ai propri pazienti i certificati attestanti che erano affetti da cancro.
Una valanga di lettere di protesta raggiunse il ministero della sanità, gli ex malati curati da Rene e quelli che volevano farsi curare si ribellarono.
Il ministro ritenette saggio che la clinica continuasse ad esistere fino al momento in cui la signora Caisse si fosse presentata di fronte alla commissione per il cancro.
Nel marzo 1939 iniziarono le udienze della commissione per il cancro istituita dalla legge Kirby.
Rene fu costretta ad affittare la sala da ballo di un Hotel di Toronto per accogliere i 387 ex pazienti che avevano accettato di testimoniare in suo favore.
Tutte queste persone si dichiaravano convinti che Rene li aveva guariti o che la bevanda aveva arrestato il cammino devastante del cancro.
Tutti erano stati definiti "senza speranza" dai loro medici prima di sottoporsi alle cure dell'ospedale di Bracebridge.
Incredibilmente e senza spiegazione alcuna, solo 49 dei 387 ex malati furono ammessi a testimoniare.
Anche medici illustri testimoniarono a favore di Rene.
Molti casi furono stralciati perchè le diagnosi furono giudicate sbagliate e vi furono anche dottori che firmarono dichiarazioni in cui riconoscevano l'errore di diagnosi. Alla fine il rapporto della commissione fu che :
A)Nei casi diagnosticati con biopsia si contavano una guarigione e due miglioramenti
B)Nei casi diagnosticati con raggi x, una guarigione e due miglioramenti
C)Nei casi diagnosticati clinicamente, due guarigioni e quattro miglioramenti
D) Su dieci diagnosi "incerte", tre erano sicuramente sbagliate e quattro non definitive.
E)Undici diagnosi erano definite "corrette" ma la guarigione veniva attribuita a precedente radioterapia.
La conclusione della commissione fu che la bevanda non era una cura per il cancro e che se la signora Caisse non avesse svelato la formula, la legge Kirby sarebbe stata applicata e la clinica chiusa.
Rene, sfidando la legge, tenne aperta la clinica ancora per tre anni in una situazione di semi-clandestinità.
Nel 1942, la clinica venne chiusa lasciando Rene sull'orlo di una crisi di nervi.
Si trasferì a North Bay, e là rimase fino al 1948 anno in cui suo marito morì.
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Si presume che continuasse ad aiutare qualche malato che riusciva a raggiungerla,ma non nella misura che la clinica le aveva permesso.
Nel 1959 la grande rivista americana "True" pubblicò un articolo su Rene Caisse e il suo rimedio per il cancro. L'articolo era frutto di mesi e mesi di indagini, interviste e raccolta di materiali.
L'articolo fu letto da un eminente medico americano il dott.Charles Brush, titolare del Brush Medical Center di Cambridge.
Il dott. Brush, le propose di andare a lavorare presso il suo istituto. Quello che le chiedeva era di applicare la medicina su malati di cancro e testare la formula in laboratorio per eventuali modifiche e migliorie.
Non le si chiedeva di svelare la formula ma di usarla su persone malate di cancro. Per Rene era il massimo delle sue aspirazioni, accettò.
Aveva settant'anni.
Prima di continuare il racconto cerchiamo di capire chi era il dott.Brush.
Il dott. Brush era uno dei medici più rispettati degli Stati Uniti.
E' stato il medico personale del presidente J.F. Kennedy e suo amico fidato
Il suo interesse per la medicina naturale ed i rimedi delle scuole di medicina asiatiche risale a molti anni prima il suo incontro con Renè.
ll Brush Medical Center era allora uno degli ospedali più grandi degli USA,
il primo ad usare l'agopuntura come metodo di cura, il primo a dare importanza al fattore alimentare nella cura del paziente ed il primo istituto medico americano a istituire un programma di assistenza gratuita per malati indigenti.
Rene cominciò a lavorare nella clinica del dottor Brush nel Maggio del 1959.
Dopo tre mesi il dott. Brush ed il suo assistente dott.Mc Clure redassero il primo rapporto:
“Tutti i pazienti sottoposti alla cura accusano una riduzione dei
dolori e della massa cancerosa con un evidente incremento del peso e delle condizioni cliniche generali. Non possiamo ancora dire che sia una cura per il cancro ma possiamo tranquillamente affermare che è salutare e assolutamente atossica"
Il dott. Mc Clure, collaboratore del dott. Brush, inviò dei questionari agli ex pazienti di Rene per verificare la durata di vita dopo la guarigione, le risposte che ricevette confermavano le parole di Rene:
"La bevanda degli indiani CURA IL CANCRO".
Ecco un breve elenco :
Norma Thompson curata 20 anni prima nessuna ricaduta
Clara Thornbury curata 22 anni prima nessuna ricaduta
DH Laundry curato 12 anni prima nessuna ricaduta
Nellie Mc Vittie curata 23 anni prima nessuna ricaduta
Wilson Hammer curato 31 anni prima nessuna ricaduta
John McNee curato 30 anni prima nessuna ricaduta
Jack Finley curato 20 anni prima nessuna ricaduta
Lizzie Ward curata 14 anni prima nessuna ricaduta
JH Stewart curato 16 anni prima nessuna ricaduta
Elisa Veitch curata 18 anni prima nessuna ricaduta
Fred Walker curato20 anni prima nessuna ricaduta
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Accadde però che nuove difficoltà impedissero a Rene di continuare a lavorare col dott.Brush.
I laboratori che fornivano le cavie per gli esperimenti interruppero la fornitura e il dott. Brush fu invitato dall' "American Medical Association" a non usare metodi che uscissero dai binari dell'ortodossia.
Rene tornò così a Bracebridge per evitare altre battaglie legali.
Il dott Brush continuò i suoi esperimenti su uomini ed animali e nel 1984 dette la massima fiducia che un uomo potesse dare alla bevanda:
Ammalatosi di cancro all'intestino, si curò solo con essa e guarì.
Rene rimase a Bracebridge dal 1962 al 1978 continuando a rifornire il Dott Brush con la medicina di erbe, lui la teneva informata dei progressi delle sue ricerche e dell' efficacia che riscontrava su altre malattie degenerative.
Rene, alla veneranda età di 89 anni tornò alla ribalta.
Nel 1977 il periodico" Homemakers" pubblicò la storia della formula di Rene.
L'articolo ebbe l'effetto di una bomba sull'opinione pubblica canadese.
La sua casa fu assalita dalle persone che chiedevano la Caisse Formula ed essa fu costretta a richiedere l'aiuto della polizia per poter uscire di casa.
Fra i molti che lessero l'articolo vi era anche David Fingard, un chimico in pensione titolare di una azienda farmaceutica, la "Resperin".
Decise che lui si sarebbe impossessato della formula.
Non si scoraggiò ai primi rifiuti e finalmente trovò la chiave per aprire il forziere nel cuore di Rene. Promise che avrebbe aperto cinque cliniche in Canada, aperte a tutti, poveri compresi, e che per queste aveva già trovato i finanziamenti da una grande azienda mineraria canadese.
Il 26 Ottobre 1977 Rene consegnò la formula della bevanda nelle mani del signor Fingard. Il dott.Brush era presente solo nella veste di testimone. Il contratto prevedeva che in caso di commercializzazione,un ricavo del 2% sarebbe stato devoluto a favore di Rene.
Nei giorni seguenti la Resperin chiese ed ottenne dal ministero per la salute ed il benessere, pressato dall'opinione pubblica, il permesso di testare la bevanda in un programma pilota su malati terminali di cancro.
Due ospedali e molte decine di medici avrebbero partecipato al programma di sperimentazione clinica, usando la bevanda fornita dalla Resperin che si impegnava a seguire tutte le norme sanitarie vigenti. L'opinione pubblica Canadese era entusiasta.
Rene con i pochi dollari che percepiva avrebbe anche rifornito le erbe alla Resperin.
Presto i due ospedali dissero che desideravano cambiare gli accordi e che avrebbero abbinato alla bevanda le terapie tradizionali (chemio e radio-terapia).
Fu deciso di continuare il programma solo con medici di base.
Nel frattempo Rene Caisse moriva .
Ai suoi funerali erano presenti centinaia di persone provenienti da ogni dove.
Il governo Canadese interruppe gli esperimenti della Resperin giudicandoli inutili perchè mal eseguiti.
La Resperin infatti non era quella grande azienda che il suo titolare aveva fatto credere a Rene.
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Il dott. Brush, insospettito dalla mancanza di informazioni, aveva svolto delle indagini sull'azienda. Quello che ne risultò era che la Resperin era formata da due settantenni di cui uno era Fingard e l'altro un ex ministro di un precedente governo, il dott Mattew Dyamond.
Dyamond con l'aiuto della moglie preparava l'infuso nella cucina di casa. Le forniture ai medici di base erano spesso in ritardo o insufficienti o malfatte. Inoltre la totale mancanza di coordinazione del programma aveva reso impossibile un accurato controllo sui medici coinvolti.
In una circolare interna, il ministero giudicava così gli esperimenti clinici con la bevanda:
"Non sono valutabili i dati clinici raccolti"
Però nei documenti ufficiali la bevanda fu dichiarata:
"non efficace nella cura del cancro "
Fu anche riconosciuta la sua assoluta atossicità. Sotto la pressione delle proteste dei malati, fu immessa in un programma di distribuzione di medicine speciali per malati terminali.
( Nello stesso programma era anche l' AZT farmaco per l’ AIDS,che fu poi legalizzato nel 1989).
I malati avrebbero potuto d'ora innanzi ottenere la bevanda dietro presentazione di una serie di domande scritte di non facile compilazione.
La bevanda, col nome ufficiale con cui era conosciuta in Canada non avrebbe mai potuto essere venduta come medicina.
Il dott. Brush continuò nel suo ospedale ad usare la bevanda che nel 1984 lo guarì dal cancro all' intestino.
La vicenda di Caisse Formula ha avuto da allora vicende alterne fino ad arrivare ai nostri giorni. Alcune persone dopo la sua morte hanno dichiarato di possedere la ricetta originale che Rene mai aveva voluto svelare ufficialmente.
Una di queste era l'infermiera Mary Mc Pherson che aveva lavorato accanto a Rene per 20 anni. Dichiarò che Rene le aveva detto che alla sua morte avrebbe dovuto guardare in una tasca del suo camice appeso nella casa di Hiram street. Il fatto che avesse lavorato così tanto tempo con Rene la rese degna di fiducia agli occhi del dott. Glum un medico che da anni aveva sentito parlare della formula e che aveva deciso di rendere pubblico lo scandalo del suo insabbiamento. Il dott. Glum acquistò la formula dalla signora Mc Pherson e scrisse un libro svelando la ricetta, le dosi e il metodo di preparazione.
Nel libro, che si chiama "The call of an Angel" (la chiamata di un Angelo) il dott.Glum racconta la storia di Rene e il suo sforzo per rendere accessibile a tutti la bevanda.
Descrive le sue esperienze di terapeuta usando con malati di cancro e di AIDS .
Nel libro c'è anche una intervista al dott. Brush.
Negli anni 80 Rick De Sylva, un erborista canadese di chiara fama, durante una delle sue esplorazioni alla ricerca di erbe medicinali incontrò un uomo medicina degli indiani Ojibwa , gli stessi che avevano cominciato questa storia nel lontano 1900. Egli gli rivelò la ricetta originale usata dalla sua tribù che Rick usa ancora per curare i propri pazienti .
Nel 1997 Ludovico Guarneri, alla ricerca di una cura per il cancro che lo aveva afflitto, dopo molte ricerche, decise di importare e commercializzare in Italia Caisse Formula che si era rivelato un rimedio importantissimo nel processo di cura che lo porterà alla completa guarigione. la sua formula in forma di dosaggio la trovate qui
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OLIO DI OLIVA

Cancro: l'olio di oliva lo previene e ne blocca la crescita

Sanihelp.it - L'olio di oliva giocherebbe un ruolo importante nella prevenzione e nella cura dei tumori. Lo ha rivelato Massimo Lopez, direttore del dipartimento di Oncologia dell’Istituto dei Tumori di Roma, membro del Comitato Scientifico della Human Health Foundation e autore del libro Cancro: conoscerlo per imparare a sconfiggerlo, presentato in questi giorni a Roma.

Lopez ha sottolineato come una dieta corretta aiuti a eliminare il 25% dei tumori e soprattutto l’utilizzo dell’olio di oliva sia un importante coadiuvante di alcuni processi che possono inibire l’insorgenza del cancro, oltre a essere di aiuto alla prevenzione. Poiché infatti nel 20% dei tumori alla mammella è espresso l’HER2, un recettore della crescita che stimola la cellula cancerosa a proliferare, è appurato come l’olio di oliva inibisca l’eccesso di questo ricettore.
Dal punto di vista terapeutico, inoltre, l’olio di oliva coadiuva l’azione del farmaco Herceptin che interferisce con il recettore HER2, bloccando la proliferazione del tumore della mammella.

L’uso dell’olio di oliva, per la presenza dell’acido oleico e della luteina, è fondamentale anche per la fluidificazione della membrana cellulare. Un condimento che, insieme al consumo di pesce e alla verdura, è un'arma importante per prevenire l’insorgenza dei tumori. Da combattere poi l’eccesso dei grassi, causa di un aumento dei tumori del cancro del colon, della mammella e della prostata.